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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), VI, 11
 
originale
 
11. Sed initio noctis e convivio nuptiali vino madens et fraglans balsama Venus remeat totumque revincta corpus rosis micantibus, visaque diligentia miri laboris: "Non tuum," inquit "nequissima, nec tuarum manuum istud opus, sed illius cui tuo immo et ipsius malo placuisti", et frustro cibarii panis ei proiecto cubitum facessit. Interim Cupido solus interioris domus unici cubiculi custodia clausus coercebatur acriter, partim ne petulanti luxurie vulnus gravaret, partim ne cum sua cupita conveniret. Sic ergo distentis et sub uno tecto separatis amatoribus tetra nox exanclata. Sed Aurora commodum inequitante vocatae Psychae Venus infit talia: "Videsne illud nemus, quod fluvio praeterluenti ripisque longis attenditur, cuius imi frutices vicinum fontem despiciunt? Oves ibi nitentis auri vero decore florentes incustodito pastu vagantur. Inde de coma pretiosi velleris floccum mihi confestim quoquo modo quaesitum afferas censeo."
 
traduzione
 
?Sul far della notte Venere torn? dal banchetto un po' brilla ma odorosa di balsami e con il corpo tutto inghirlandato di rose meravigliose. Vide il lavoro compiuto a puntino e: 'Questo lavoro non l'hai fatto tu' cominci? a gridare 'furfante che non sei altro, ma ? opera di colui al quale per tua e soprattutto per sua disgrazia tu sei piaciuta' e gettatole un tozzo di pane perch? non morisse di fame se ne and? a dormire. ?Cupido, intanto, era stato isolato in una stanza tutta d'oro, la pi? interna del palazzo e tenuto sotto chiave, sia perch?, con la sua sfrenata libidine non aggravasse la ferita, sia perch? non si incontrasse con la sua amata. E cos?, i due amanti, passarono una notte triste, divisi e separati l'uno dall'altro sotto lo stesso tetto. ?Ma quando l'Aurora spinse innanzi i suoi cavalli, Venere, chiamata Psiche, cos? le ordin?: 'Vedi quel bosco laggi? che si stende fin sugli argini del fiume e i cui rami pi? bassi quasi toccano l'acqua e vi si specchiano? Ebbene l? pascolano in libert? pecore bellissime dalla lana d'oro lucente e non v'? alcun guardiano. Io voglio che tu mi porti subito, vedi un po' tu come fare, un poco di quella lana preziosa.'
 

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